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Oltre gli Shaolin Influencer: ritrovare l’autenticità nell’era dei social

  • Immagine del redattore: Rebel Dragon
    Rebel Dragon
  • 15 ore fa
  • Tempo di lettura: 4 min

Viviamo in un’epoca in cui qualunque esperienza può diventare contenuto, e ogni disciplina rischia di essere trasformata in spettacolo. Anche il Kung Fu Shaolin non è immune a questo fenomeno. Basta aprire Instagram o TikTok per trovare centinaia di video di persone che praticano “Shaolin” in Cina , tra scenari suggestivi, slogan motivazionali e dimostrazioni costruite per stupire. Il pattern è quasi sempre lo stesso: crescita interiore, prove scenografiche, atmosfera mistica.

È naturale che queste immagini attirino attenzione, specialmente per chi è estraneo a questo mondo: sono forti, immediate, impressionanti e arricchite da un montaggio epico. Il problema nasce quando vengono prese come rappresentazione autentica della pratica Shaolin, senza considerare il contesto da cui provengono.


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Turismo Marziale e Scuole “per stranieri”


Negli ultimi anni, molte scuole in Cina hanno costruito un vero e proprio business attorno agli stranieri che vogliono provare lo "Shaolin autentico”. Tuttavia, ciò che offrono è spesso un’esperienza confezionata: un misto di addestramento teatrale e dimostrazioni esagerate al fine di stupire più che educare.

Non c’è nulla di male nel voler provare un’esperienza in Cina, né nel condividere un percorso personale. Ma è importante capire che alcune di queste realtà non rappresentano la profondità dello Shaolin Tradizionale: sono prodotti per il mercato, costruiti principalmente per impressionare, non per trasformare interiormente chi li pratica. E chi torna da queste esperienze, credendo di aver vissuto lo Shaolin, rischia di confondere ciò che è scena con ciò che è arte.


Tra Viralità e Virilità: l’illusione delle prove di resistenza


Uno dei contenuti più popolari è quello delle “prove di resistenza”: bastoni che si rompono sul corpo, mattoni infranti, lastre di ferro piegate e molto altro.

Ma parliamoci chiaro: chi pratica da anni lo Shaolin sa che molte di queste prove sono costruite ad hoc, utilizzando materiali di bassa qualità progettati per rompersi facilmente. Bastoni, mattoni e ferri vengono scelti appositamente per semplificare l'esecuzione, riducendo a zero il rischio di danni per il praticante. Anche un bambino coraggioso potrebbe romperli senza alcuna conseguenza. La realtà è che queste prove non richiedono una condizione fisica eccezionale, e le tecniche impiegate non sempre rispettano la tradizione. Piuttosto, la "resistenza" mostrata è pensata più per impressionare che per educare.

Un altro esempio di questa logica è l'allenamento sotto la pioggia. Sebbene possa sembrare un test di resistenza mentale e fisica, allenarsi in condizioni meteorologiche avverse non solo è inefficace per migliorare le prestazioni, ma può anche essere dannoso, aumentando il rischio di infortuni e stressando inutilmente sia il corpo che la mente. La verità è che queste prove non contribuiscono a un autentico miglioramento della tecnica o della forza, ma servono solo a creare un'immagine spettacolare.

Inoltre, chi esegue queste performance spesso non ha un livello marziale elevato, e il risultato finale si riduce a uno spettacolo vuoto, lontano dalla disciplina e dalla profondità autentica della pratica.


Inevitabilmente, l'attenzione si sposta dallo Shaolin come disciplina alla performance come contenuto virale, danneggiando l'arte, anche senza intenzione. Quando contenuti tecnicamente deboli o scollegati dalla tradizione vengono percepiti come "Shaolin autentico", si crea una visione errata dell'arte, associandola a spettacolo, dolore e dimostrazioni estreme. Questo rischia di ridurre lo Shaolin a una sorta di circo della resistenza fisica, facendo perdere di vista il valore della vera pratica, che richiede anni di disciplina, studio e dedizione, e che raramente trova spazio in un video di trenta secondi.


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Quando il Centro diventa il Performer, non la Pratica


Molti influencer che fanno questo tipo di contenuti non lo fanno per danneggiare l’arte. Anzi, spesso sono sinceramente appassionati. Il problema nasce quando l’attenzione si sposta dal Kung Fu alla figura dell’influencer. L’obiettivo diventa promuovere se stessi, non lo Shaolin.

Il linguaggio cambia: non è più "questo è lo Shaolin", ma "guardatemi mentre faccio Shaolin". Condividere il proprio percorso è legittimo, ma diventa problematico quando ciò che viene mostrato è incompleto, distorto o semplificato, con il rischio di trasformare una tradizione millenaria in un’estetica da Reel.


Costruire Invece di Criticare: come possiamo migliorare la narrazione dello Shaolin


La comunicazione sui social non va demonizzata: nell’era digitale rappresenta uno strumento essenziale di promozione e divulgazione. Non si tratta nemmeno di puntare il dito contro gli influencer. Anzi, molti di loro offrono una narrazione autentica e hanno contribuito ad avvicinare nuove persone alle arti marziali, il che è certamente un merito.

La vera questione è: come utilizziamo questa visibilità e quale messaggio stiamo trasmettendo?

Mostrare il percorso completo, con le basi, la disciplina quotidiana e il contesto delle tecniche, aiuta chi osserva a distinguere tra spettacolo e tradizione. Raccontare il lavoro silenzioso e la crescita interiore significa promuovere consapevolezza, ricordando che la pratica autentica non è sempre “instagrammabile”.

L’allenamento strutturato, la perseveranza e la riflessione sono ciò che realmente definisce la vera essenza di questa disciplina, e sono questi gli aspetti che, se condivisi, possono ispirare un percorso di crescita in chiunque.

La forza del Kung Fu Shaolin risiede proprio nella trasformazione discreta che avviene dentro chi lo pratica con sincerità, più che nel rumore dei bastoni che si rompono davanti ad una telecamera.


Conclusione: tornare al cuore dello Shaolin


Lo Shaolin è disciplina, crescita e trasformazione. È un percorso lungo che non ha bisogno di essere spettacolare per essere autentico.


Chi oggi parla di Shaolin, che sia Maestro, influencer, praticante o semplice appassionato, ha una responsabilità: preservare la profondità dell’arte, anche in un mondo che preferisce la superficie.

E forse la domanda più importante che ognuno dovrebbe porsi è semplice:

Sto mostrando lo Shaolin, o sto mostrando me stesso?


La risposta, qualunque sia, può essere l’inizio di una pratica più onesta.


Diego

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