Shaolin: fra oscenità e briciole di autenticità
- Dario - Shi Long Yi

- 21 nov
- Tempo di lettura: 3 min

Non è più un segreto quello che, da questa estate, sta accadendo fra le mura del Tempio Shaolin; in Cina. L’Abate Shi Yong Xin è stato sollevato dall’incarico per accuse di “appropriazione indebita di fondi per progetti e beni del tempio e le gravi violazioni dei precetti buddisti”, con un mandato di arresto sollevato pochi giorni fa.
Il web pullula di articoli sul tema, e questo non sarà l’ennesimo.
In qualità di praticanti Shaolin, e divulgatori di questa antica disciplina, vorremmo trattare il tema sotto un altro punto di vista: quello più all’ombra, quello che non fa fare click facili e che non rende appetibile una notizia.
Personalmente, questi eventi non li vedo andare oltre al fascino mediatico e all’effetto “wow” che evocano nel venirne a conoscenza. Per quanto si abbia una visione pura, incontaminata, saggia e priva di peccati nei confronti del mondo Buddhista, questi eventi hanno sempre trovato campo fertile fra le mura di un sangha (comunità buddhista); e affronto questo tema in qualità non solo di praticante Shaolin ma soprattutto di devoto e praticante buddhista.
Dove c’è Devozione, c’è Opportunità.
Dove c’è Opportunità, c’è Guadagno.
Gli insegnamenti del Buddha, di T’ien T’ai e di Nichiren Shonin, hanno sempre messo in evidenza come nell’essere umano vi sia il mutuo possesso dei Dieci Regni, ovvero le dieci condizioni esistenziali, o stati mentali, che lo caratterizzano: Inferno, Avidità, Animalità, Collera, Umanità, Cielo, Apprendimento, Illuminazione Parziale, Bodhisattva e Buddhità. Pertanto, ciò che comunemente identifichiamo come “male” è sempre in agguato, pronto ad afferrare ogni briciola di opportunità pur di adempiere a una mera soddisfazione materiale, passionale, esistenziale. In breve: l’essere umano, di qualunque astrazione sociale, sia esso un semplice laico, un monaco, un abate, un prete, un vescovo o il papa, non è esente dal mutuo possesso dei Dieci Regni e da ciò che ne deriva.
In qualità di fedeli, praticanti e appassionati ci aspettiamo che le più alte figure che rappresentano il nostro credo, o la nostra arte marziale, siano ineccepibili esempi da seguire. Ma la Realtà è lo specchio del Dharma - Insegnamento -, il suolo dove esso si sviluppa e trova diretto riscontro: pertanto neanche l’Abate di Shaolin è esente dall’Avidità, dall’Animalità, dalla Collera e dall’Inferno; e i fatti lo hanno dimostrato.
Non possiamo però, con solo queste premesse, eliminare tutto il lavoro che Shi Yong Xin ha svolto in questi 25 anni di carica permettendo soprattutto ai praticanti occidentali di entrare in contatto con la cultura Shaolin e di beneficiare dei suoi insegnamenti: avviando missioni all’estero e inviando in ogni parte del mondo Monaci Guerrieri per divulgare le conoscenze marziali e di Medicina Tradizionale; anche l’antica farmacia di Shaolin – che conta oltre 800 anni di attività – ha riaperto le porte non solo al tempio ma anche al pubblico, mettendo a disposizione antichi rimedi di Medicina Tradizionale.

Esistono Sempre Due Punti di Vista
In questi mesi ho letto articoli di testate giornalistiche asserire come il modello imposto da Yong Xin abbia favorito la mercificazione della Religione Buddhista: l’apertura di attività commerciali fra le porte del Tempio, la possibilità per i fedeli di acquistare articoli e oggetti di culto e ricevere servizi come l’Apertura degli Occhi (benedizione) degli oggetti di culto sotto compenso. Questo è ciò che si legge, ma vorrei spiegare meglio questo aspetto del mondo Buddhista. Non è pratica insolita vedere un negozio ai confini di un Tempio o fare un’offerta in denaro a seguito di un servizio che un monaco offre nei nostri confronti. Ogni azione ha sempre due punti di vista: l’offerta può esser vista come mero compenso economico per un lavoro svolto, additando così alla mercificazione di una pratica religiosa, ma l’offerta può altresì essere un modo per allenare la compassione e il riconoscimento con la consapevolezza di aiutare una giusta causa, il Buddhismo, a evolvere ed avere il sostegno economico per raggiungere quante più persone; dando a esse l’opportunità di migliorare la propria vita.
Esistono sempre due punti di vista e nel mezzo ci siamo noi, che in qualità di osservatori decidiamo di far nostro uno o l’altro.
Spesso però dovremmo invece restare nel mezzo, rimanere osservatori e pensare, meditare e studiare prima di esporci. Potremmo anche arrivare a capire, grazie a queste tre azioni, che forse, dopotutto, esporsi non è poi così necessario.
In qualità di divulgatori, noi di ShaolinTradizionale.it, esortiamo chiunque a seguire il Dharma e non la persona – esattamente come insegnava il Buddha. Solo così si è certi di arrivare alla radice dell’insegnamento discernendo dove finisce la persona – ovvero il Maestro che espone l’insegnamento – e dove inizia il Dharma, l’insegnamento stesso.







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